Droga di ieri droga di oggi
Stiamo seduti nel bel mezzo di un uragano, invece di metterci al riparo, rimaniamo a guardare gli esiti della catastrofe. Non soltanto la droga sta impattando e mettendo in crisi i fortini dell’accoglienza e della salute ritrovata nelle comunità di servizio e terapeutiche, a causa delle interminabili liste di attesa, delle richieste di aiuto disperate che non permettono ulteriori deroghe. Addirittura sta ritornando la droga di ieri, ben mischiata e amalgamata a quella di oggi, L’eroina è nuovamente tra noi, è vero che non se n’è mai andata, ma adesso sgomita e spinge avanti, come faceva in passato senza troppe cortesie. Un tempo chi la bucava, sniffava, fumava, lo faceva per un moto prettamente protestatario, contestatario, una sorta di rivolta autodistruttiva per non rimanere invischiati nelle ingiustizie sociali che stavano preparando terreno fertile per l’estinzione di una intera generazione. Oggi chi si sbomballa con la roba, non lo fa certo per una insubordinazione alla regol