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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Il sapore della responsabilità (sul giovane che ha mollato la sua vita)

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C’è nell’aria un sapore strano, sapete, no, non potete saperlo, e spero tanto, che non lo scoprirete mai, quel sapore di cui sto parlando. E’ il sapore del sangue mischiato al carburante, del ferro contorto, dell’acciaio bruciato. Un sapore strano appunto, dove marca il territorio l’assenza eterna che diventa presenza costante,  il fuori posto, qualcosa che manca all’appello oggi e pure domani. Ci si arrabatta a reperire attenuanti generiche prevalenti alle aggravanti, a osservare poco più in là, qualche metro da noi, dall’altra parte della strada, della via, a casa tua, non certamente nella mia. Guardiamo spesso, sempre più spesso agli altri, lontani, sconosciuti, nel tentativo maldestro di autoassolverci. Ogni volta che ci assale la tragedia, l’inciampo, l’ostacolo duro come pietra che dura, scaraventandoci sulle ginocchia con la testa reclinata in avanti, restiamo disperatamente aggrappati alle nostre medagliette appuntate sul petto, con la convinzione di averla fatta franca a