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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

La violenza che non è possibile raccontare

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Come è possibile raccontare la morte, quando chi la mette in scena è una innocente, un'adolescente presa per il bavero dalla maleducazione, dalla violenza di qualche miserabile castrato mentale. Una giovane “decide” di uccidersi per l'incuria delle leggi e delle persone malate dentro il cuore, obbligata alla vergogna e costretta alla paura di esistere, inebetita dai tanti e troppi storpi emozionali. Un'altra adolescente poco più che bambina, violentata per anni, in silenzio per la vergogna, per la paura imposta da un’omertà dilagante. Nel frattempo questi grandi uomini, protagonisti assoluti di infamie inenarrabili, divenuti dis-umanità dannatamente andata a male, ebbene che fanno? Camminano con le gambe larghe e le mani in tasca, come a voler significare che tanto ogni cosa permane al suo posto, soprattutto l'indifferenza e la ferocia indicibile profusa dai soliti noti sibilanti nei social network. Invece proprio un bel niente è più al suo posto, neppure rapprese

Coma etilico a quindici anni

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Dietro l’angolo il rischio estremo Dietro l’angolo sta maldestramente celato il pericolo del rischio estremo. Il mondo degli adulti perde contatto con la pazienza della speranza, non scommette più sul potenziale dei propri figli, non ne supporta più la crescita, come a voler sottolineare che non tutte le persone sono preziose. Coma etilico a 13-14 anni, ora i ragazzi tacciono, riflettono sull’intorno reale, l'assenza di qualcuno che manca all’appello incute timore, dunque, c'è necessità di istruire trasmettendo nozioni, affiancando l’arte dell’educare, tirando fuori e costruendo insieme, intuizioni, passioni e ideali nuovi, perché questo disagio non abbia a decantare lodi all’imbocco dei vicoli ciechi. Qualcuno si ostina a sibilare che si tratta delle solite ragazzate, oppure licenziando l’impaccio del fattaccio etichettandolo come un mero accadimento per perdenti. Forse, però, questo qualcuno, non fa buona comunicazione, corretta informazione, né un’onesta azione morale