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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

Sul carcere e sulla pena. Non è un film

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Sul carcere c’è sempre più confusione, sempre maggiore disinformazione, lo scollamento tra dentro e fuori è davvero allarmante, non consente di auspicare quel cambiamento che invece non è più rinviabile, se vogliamo che le persone che escono siano migliori di quando sono entrate. Occorre intervenire per delineare nuove assi di coordinamento sociale finalmente condivise e partecipate, affinché si possa parlare del carcere e della pena non più solamente con grammatiche emergenziali o interventi sgrammaticati, ma con un progetto che metta in condizione di esser riconosciuti nei propri ruoli e come persone: operatori e detenuti. In queste righe c’è il tentativo di formulare un momento di riflessione, per fare tesoro delle  intuizioni e creatività di ognuno e di ciascuno, per concretizzare la possibilità di restare ancorati alla reale sostanza delle cose, infatti il carcere non è assolutamente quello dei films, tanto meno quello della pancia al bar sport. Bisognerà prendere coscienza c

La morte e l'indifferenza

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La testa mi scalcia alla base del collo, un fastidio persistente, una sofferenza scomposta, una ferita che non rimargina, sanguina e non consente alcuna consolazione. Da ore si susseguono le cataste di parole imbarazzanti, gestualità rubamazzetti dagli aggettivi altisonanti, recitazioni di urla e grida di indignazione. Da giorni il corteo dei commiati alla vita rubata fanno ingresso nelle case di ogni cittadino, certamente anche di quelli che hanno visto passando oltre. La ragazza è incollata al catrame dell’asfalto, bruciata viva, carbonizzata come la coscienza di chi ha voltato le spalle, di coloro che incredibilmente hanno fatto spallucce. Quella ragazza risulta semplicemente un altro numero da aggiungere alle colonne colorate delle statistiche, delle percentuali, dei dati esponenziali che dilatano a dismisura i tunnel senza via di emergenza,  la pratica del sopruso, della prepotenza, dell’omicidio del più debole, del più fragile, dell’innocente di turno. Per infervorare il n