Occorre mettersi di traverso
Su un quotidiano c’è la notizia di un minore arrestato per atti di bullismo persistente, reiterato, senza alcuna vergogna di infierire sul più debole, il più fragile, quello ingiustamente declinato a sfigato, la solita vittima, sempre più spesso all’angolo senza alcuna giustizia. Altri minorenni denunciati per possesso di droga, in classe, a scuola, dentro gli zainetti, come fosse un prodotto naturale da commerciare, usare, trasportare da uno spazio all’altro, dentro una vita appena iniziata e già compromessa. Ragazzi a studiare per obbligo, poca attenzione alla salita, alla porta chiusa da aprire con garbo, studenti fermi all’angolo ad aspettare un passaggio, un tiramisù che stende senza fare complimenti. Una mamma distrutta dal dolore chiede sommessamente: perché mio figlio in carcere? Perché mio figlio senza essere un delinquente? Valori e disvalori che si cambiano di abito, di posto, si nascondono, si mimetizzano, costringendo all’appropriazione indebita, a rubare, rapinare,