Le balle hanno le gambe corte
Giovani e adulti, facoltosi e meno abbienti, ognuno a “farsi grande” con l’uso di sostanze stupefacenti. In questo consumo smodato di illusioni in pillole, non esistono confini sufficienti a identificare le ideologie nè le culture. Eppure non fa difetto l’eredità pesante che ci portiamo addosso, quell’esperienza dolorosa a indicatore di quei giovani che soccombono nella dose quotidiana. Continuiamo ad azzuffarci per decidere se sia meglio punire o prevenire, o ancora meglio assolvere chi sniffa, chi si buca, chi fuma. Mentre inarchiamo le sopracciglia per l’ennesimo giovane perduto, noi replichiamo la sconfitta nella prossima legge emanata a furor di popolo, la quale ammalia il voto ghermito a quattro mani, ma non porta il risultato voluto. Viviamo questa vita come fossimo “turisti per caso “, camminiamo tra le incertezze che ci colgono, senza preoccuparci delle macerie che ci lasciamo alle spalle. Nelle scuole i cani poliziotto delineano scenari incredibili, dove gli a